Il Seme Magico

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“C’era una volta, tanto tempo fa, una famiglia di maghi. In questa famiglia c’era una tradizione molto particolare: al primogenito si tramandava un piccolo seme nero, lucido e di forma ovale. Naturalmente il seme era magico e chi lo riceveva doveva custodirlo come un tesoro.20141112_175238
Un giorno, un giovane mago appartenente a quella famiglia andò a stabilirsi alla corte del re, che gli aveva chiesto protezione e in cambio gli avrebbe dato una degna dimora e vari terreni.
Il giovane mago, che era anche custode del seme magico, era molto potente, e serviva il re come meglio poteva.
Un giorno decise di piantare in uno dei suoi terreni il seme magico, perchè credeva che il suo potere dovesse essere usato, altrimenti tramandarlo di generazione in generazione era inutile. Dal seme crebbe in poco tempo un albero grande e forte, ma soprattutto magico. Attorno ad esso la natura era sempre rigogliosa, l’erba non seccava mai. Il mago era molto fiero del suo albero, e gli riservava più risorse e attenzioni possibili; in cambio l’albero esaudiva ogni suo desiderio.
L’albero era anche in grado di curare ferite e malattie di chi lo toccava e non poteva essere tagliato, bruciato o abbattuto.
Ogni primavera produceva fiori meravigliosi e profumati, fiori diversi tra di loro che non si erano mai visti sulla terra.
In autunno perdeva le foglie, ma i rami spogli emanavano sempre energia positiva.
In inverno l’albero non seccava né gelava, oltre che magico era molto resistente. In estate, produceva frutti che solo i puri di cuore erano degni di cogliere.

Le voci di quest’albero magico iniziarono a spargersi per tutto il regno, e centinaia di persone accorevano per chiedergli aiuto, eprimere un desiderio, guarire un malanno o semplicemente ammirare la sua straordinaria bellezza.
Grazie ad esso, il regno durò per molto tempo e fu prosperoso per tutta la durata della sua esistenza. Quando il regno cadde conquistato da popolazioni barbare, attorno all’albero si formò magicamente una caverna con molte gallerie e solo alcuni druidi, i più potenti furono in grado di trovarlo e usare i suoi poteri per nobili scopi. Si dice che l’albero esista ancora, racchiuso nella caverna dalle mille gallerie, e protegga ancora i discendenti di coloro che gli hanno chiesto aiuto”.

Erika

 

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